Marlia, una villa davvero Reale!

Accesso alla villa e al parco

Un lungo viale, ricco di curve ma ben asfaltato, costeggia un alto muro di cinta sormontato da canne di bambù. La strada termina di fronte alle Palazzine Gemelle, originariamente costruite per ospitare il corpo di guardia e ora sede dell’accoglienza ai visitatori.

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Lì vi saranno forniti gratuitamente depliant sulle ville lucchesi e una mappa della villa e del giardino; vi consiglio di prenderla, per non rischiare di perdervi nei 15 ettari di parco!

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È anche disponibile un’utilissima app da scaricare che contiene audio e video guide del luogo.

Moltissima cura è dedicata all’aspetto social e all’organizzazione di eventi per attrarre visitatori, vi consiglio quindi di seguire il loro account instagram @villarealemarlia e la sezione del loro sito dedicata agli eventi, organizzati regolarmente tutto l’anno: https://villarealedimarlia.it/eventi/.

Un aspetto interessante è in effetti la possibilità di sottoscrivere un abbonamento annuale per potersi recare alla villa ogni volta che si desidera… e una volta che si è visitata se ne rimane talmente incantati da desiderare di tornarci appena si può.


Passata di mano in mano: accenni ai proprietari della villa

Il luogo era stato scelto come residenza nobile già nell’Alto Medioevo, quando fu costruito il castello, abitato dal Duca di Tuscia. Di chi si trattava? Era un longobardo, che fece di Lucca la capitale del Ducato di Tuscia, costituito nel 574, durante il periodo dell’anarchia ducale in cui un gruppo di famiglie sfuggirono all’autorità regale e fondarono i ducati autonomi a Lucca e Spoleto.Gli Avvocati e i Buonvisi – due famiglie nobili di cui purtroppo si trovano poche notizie - possedettero la villa nel Medioevo, ma furono gli Orsetti a rinnovare l’aspetto del luogo nel ‘600, secondo il gusto barocco. A loro si deve anche la costruzione della Palazzina dell’Orologio (l’edificio che ho più apprezzato) e il Teatro di Verzura, che è una delle interessanti chicche del posto: si tratta di un teatro all'aperto i cui spalti sono costituiti da siepi, in perfetto stile barocco.


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Gli Orsetti erano una famiglia di commercianti originaria proprio di Marlia. Fecero fortuna durante la Guerra dei 30 anni; nel 1652 grazie a un cospicuo versamento alle casse del Comune di Lucca (che avevano gran bisogno di essere rimpinguate), ottennero l’iscrizione nel Libro delle Famiglie della Repubblica. Il titolo nobiliare lo ottennero solo nel ‘700, grazie alle doti militari di Stefano Orsetti, che fu premiato dall’imperatore Carlo VI col titolo di Conte e Magnate d’Ungheria.

A inizio ‘800 la principessa Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, si innamorò a tal punto della villa da costringere gli Orsetti a vendergliela. Acquistò anche i terreni confinanti, dando all’enorme parco l’aspetto di un giardino all’inglese.


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La villa – naturalmente – fu ristrutturata in stile neoclassico e ottenne l’attributo “Reale” visto che vi dimorava una Principessa.

Con la caduta del fratello, Elisa dovette abbandonare il Principato e per Villa Reale inizia un periodo di declino dovuto a numerosi passaggi di proprietà.

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Negli Anni Venti del ‘900 il complesso fu acquistato da Anna Laetizia Pecci-Blunt, la nipote del papa. La famiglia Pecci era originaria di Siena, acquistò fama (e sicuramente molta più ricchezza) quando un membro della famiglia, Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, ascese al soglio pontificio col nome di Leone XIII. Il cognome Blunt invece fu aggiunto in seguito al matrimonio di Laetizia col banchiere Newyorkese di origine ebraica Cecil Blumenthal, che poi cambiò cognome in Blunt.

La mondana mecenate commissiona il restauro integrale del complesso, fa costruire anche la piscina e gli impianti sportivi adiacenti e invita le personalità di spicco dell’epoca, perfino Salvador Dalì ha una foto in questa villa. Curiosamente la foto si trova nel corridoio d’ingresso ai bagni pubblici del parco!

La contessa morì proprio in questa villa, nel 1971… chissà che tra le stanze e il parco non ci sia ancora il suo fantasma che si compiace della meraviglia che la sua Villa suscita nei visitatori!

Oggi il complesso è di proprietà di una coppia di svizzeri che hanno commissionato altri importanti restauri ancora in corso.

È un peccato infatti che – almeno a marzo 2023, data in cui ho visitato il luogo – siano chiusi al pubblico: alcune stanze e piani della villa, la Grotta di Pan, la Cappella Ortodossa e la Villa del Vescovo. Quest’ultima sarà probabilmente scelta dai proprietari come residenza (almeno così riporta il cartello all’interno del parco).

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Il Parco

Anche visitandolo in un pomeriggio nuvoloso di fine inverno, di lunedì, con i giardinieri e gli operai che si occupano della manutenzione dell’area, è impossibile non rimanere affascinati dalla magia, dall’immensità e dalla varietà di questo parco.

Ognuna delle zone è curata nei minimi dettagli e mantenuta alla perfezione: dai boschetti con alberi secolari tipici dei giardini all’inglese, alle siepi basse e regolari dei giardini italiano e spagnolo, al viale delle camelie (ne hanno una vastissima varietà e ho avuto la fortuna di vederle in fiore); dalle fontane (ce n’è una magnifica proprio di fronte all’ingresso della villa) ai sentieri d’acqua (davvero curiosi quelli in stile Art Decò del giardino spagnolo) che poi conducono al laghetto, dal quale si gode di una magnifica vista sulla villa.

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Pensate che durante la stagione fredda le oltre 200 varietà di piante di agrumi vengono spostate dai loro piedistalli nel Giardino dei Limoni e portate nelle Limonaie, ovvero due grandi edifici (ci si potrebbero creare almeno 4 ampi appartamenti) a sud del parco.

Da provare assolutamente la Caccia al tesoro botanico, un divertimento didattico per adulti e bambini che può avvicinarvi alla conoscenza di numerose specie rare di piante, fiori e alberi. Il parco è disseminato di cartelli con didascalie che illustrano il vegetale in questione… si devono solo scovare!

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Inoltre non dimenticatevi di salire sulla Montagnola… si fa un po’ fatica, ma ne vale la pena e poi sulla cima ci sono delle panchine su cui riposare! Uno stretto sentiero sale a tornanti lungo una collinetta che rimane un po’ nascosta dal boschetto delle camelie, ci si deve fare attenzione per notarla. Da lì si gode della vista della villa e dell’intero parco e se la giornata lo permette, si intravede perfino Lucca!

Il parco è la cornice perfetta per le rievocazioni storiche e a Villa Reale ne organizzano ogni anno, quindi mi raccomando: tenete d’occhio il loro sito https://villarealedimarlia.it/eventi/vii-rievocazione-storica-le-vie-del-tempo/ per scoprire quando si svolgono!

Gli interni degli edifici

Avvertenza: non si possono fare foto agli ambienti interni, quindi sarete dispensati dall’obbligo morale di postare e potrete godervi in pace le emozioni che suscita questa villa. Alcune delle stanze vi lasceranno letteralmente in estasi, ve lo garantisco!

Della villa principale colpisce la quantità di luce emanata dalle enormi vetrate e finestre dell’edificio, la luce è esaltata anche dal chiarore dei pavimenti e dei soffitti, in perfetto accordo con il biancore tipico del neoclassicismo. La villa infatti conserva l’assetto voluto dalla sorella di Napoleone, che ridisegnò stanze e arredi secondo lo stile impero, molto di moda in quegli anni. La camera di Elisa è quella più ricca di ornamenti del palazzo; alla destra del letto si trova uno specchio reclinabile che permetteva alla principessa di vedersi a figura intera. Per noi contemporanei è una cosa banale, ma per l’epoca uno specchio simile era una novità che una principessa non poteva non avere nella sua residenza. Elisa a quanto pare era una appassionata giocatrice di biliardo e voleva un tavolo da gioco in ogni sua residenza, per questo se ne trova uno anche a Villa Reale. Ogni stanza ha la sua peculiarità e il suo fascino. Troverete certamente interessante il bagno (di proporzioni enormi per i nostri standard, più o meno è grande quanto una cucina abitabile in un appartamento moderno!) con vasca e lavabo in marmo bianco di Carrara e elaborate rubinetterie d’ottone. Curiosità: all’epoca i bagni potevano essere all’occorrenza usati come salotti: si potevano sistemare cuscini all’interno delle vasche e i bidet erano collocati all’interno di mobiletti con ruote, per facilitarne lo spostamento.

Dai balconi e dalle finestre si gode di una imperdibile vista sul parco.

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Degli spazi interni quello che - credo - vi emozionerà di più, è la Palazzina dell’Orologio, in realtà un edificio molto ampio, circondato da un boschetto ricco di angoli appartati molto romantici.

Al piano terra dell’edificio è allestita la Stanza delle Miniature, commissionate dalla contessa Pecci-Blunt. Queste (che sembrano case di bambole) sono perfette riproduzioni in scala di tutti gli edifici del complesso di Villa Reale, ci sono perfino la piscina e gli insoliti spogliatoi in stile liberty (che si possono ammirare anche di persona nel lato est del parco).


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Nei piani superiori si trovano le collezioni appartenute a papa Leone XIII e a sua nipote, la penultima padrona della Villa. È qui che vi meraviglierete non solo ammirando gli abiti, le monete e i simboli del potere papale, ma anche una vastissima biblioteca (oltre 10 mila volumi in 8 lingue diverse) contenente testi di argomenti sia sacri che profani e inoltre l’emeroteca, che ospita oltre 400 riviste pubblicate dalla prima metà dell’800 ad oggi. C’è anche una sala dedicata a vecchi dischi, con un grammofono d’epoca. Ma di certo la stanza più curiosa è quella che raccoglie una collezione di bambole in abiti tradizionali; le bambole sono state realizzate da botteghe artigiane dei paesi di tutto il mondo. Sono sorprendenti e dettagliatissime, vi ci perderete a guardarle e vi apparirà chiaro che non si tratta di giocattoli, ma di veri oggetti da collezione che testimoniano il gusto dell’epoca per l’esotico da salotto.

In conclusione...

Villa Reale è forse un po’ costosa rispetto ad altri musei della zona (il biglietto giornaliero intero per parco + villa costa 18 Euro), ma l’offerta che propone, gli eventi organizzati, il modo in cui sono mantenuti gli spazi e l’impegno degli organizzatori valgono il prezzo speso.

Inoltre non vi dimenticate che è possibile restare nel parco e negli edifici per tutto il tempo che si desidera, fino all’orario di chiusura.

È sicuramente un luogo che merita di essere visitato e che è impossibile non apprezzare.

Si passeggia in un posto tranquillo e senza tempo, in cui si finisce per sognare di essere i padroni invece che dei semplici visitatori di questo luogo così… “Reale”!

Un punto di partenza perfetto per godersi tutte le bellezze della Toscana è l'Agriturismo il Chiassetto di Cascina (PI), a meno di 1 ora dalla villa!